Intermed Onlus, con le suore Figlie di San Camillo del Benin, del Togo, del Burkina Faso e della Costa d’Avorio, ha promosso l’utilizzo dell’ozonoterapia per la cura delle piaghe e delle ulcere tropicali.
Tra queste, un forte impatto sociale è dato dalla ulcera di Buruli, dal nome di una regione dell’Uganda dove si verificarono molti casi di tale patologia parecchi anni fa.
Oggi continuiamo ad occuparci di questa patologia e partecipiamo ogni due anni al Buruli Ulcer World Meeting che si svolge presso la sede dell’OMS a Ginevra.
Abbiamo aggiunto ai paesi africani succitati anche l’Uganda, dove, grazie al supporto di Pobic Onlus, stiamo formando medici e personale paramedico presso il dispensario di Mahyoro. Qui abbiamo portato una apparecchiatura dell’ozono e ci accingiamo a curare piaghe di varia natura.
Oltre all’Uganda, Intermed sta collaborando ad un progetto sostenuto anche dalla Germani Basket Brescia per la realizzazione di un ospedale presso il villaggio fluviale di Igbedor, dove verranno attrezzati anche un ambulatorio di ozonoterapia ed un laboratorio di analisi.
Lo staff di Intermed Onlus, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia patologica dell’Università di Brescia, ha pubblicato un case report sul British Medical Journal in cui si dimostra, a livello istologico e molecolare, che l’ozono è in grado di uccidere il batterio responsabile della malattia di Buruli, denominata anche lebbra del 2000.
Grazie anche ai tecnici di laboratorio Osvaldo Martelli e Moris Cadei, alle biologhe Luisa Benerini e Piera Balzarini, abbiamo analizzato i campioni prelevati dai pazienti, applicato la colorazione di Ziehl Nielsen e convalidato con P.C.R. (Polymerase Chain Reaction), ottenendo la scomparsa del Mycobacterium dopo 2 settimane di terapie con ozono.
Tale ricerca, condotta con Alma Izzo e Maria Letizia Iabichella di Helios Med Onlus, rappresenta un input per i colleghi medici africani ad utilizzare questa metodica, che principalmente:
– permette di curare l’ulcera di Buruli grazie al potere battericida dell’ozono;
– aiuta a ridurre o evitare il dolore tipico del “curettage chirurgico”;
– riduce le complicanze dovute a detrazioni cicatriziali e l’impotenza funzionale;
– induce un miglioramento dell’impatto sociale della malattia, sia perchè non è dolorosa sia per il basso costo.
Quindi, l’ozono favorisce la cicatrizzazione e, grazie al suo potere battericida e virus statico, è in grado di ridurre il pericolo di sovra infezioni. Inoltre, accelera il processo di guarigione di ferite da arma da fuoco, di piaghe da decubito, di ulcere diabetiche o su base vascolare. Infine, l’ozonoterapia non provoca dolore ed è quindi ben tollerata dai pazienti.
L’esito della ricerca di Intermed è stato pubblicato sul British Medical Journal, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo: Link al BMJ Case report